L’Ambasciata d’Italia a Lisbona ha ospitato una sfilata di moda organizzata da IED, in collaborazione con ModaLisboa, Accademia di Como e Scuola Teatro Musicale per presentare una selezione di progetti realizzati da 12 diplomati del Network IED: Carlotta Gadda, Haiqi Zhou, Daniele Dargenio, Simone Smeriglio, Denise Vecchi, Arianna Pejrani, Roberto Niutta, Natalia Arroyas, Miguel Conde Garcia-Mochales, Michel Mahfoud Khaouly, Eloi Sacristan, Ainhize Ganzabal Santiago.
La sfilata esplora la ripetizione come strumento di trasformazione, collegando formazione e Fashion System in una live performance.
L’ambasciata è uno spazio affascinante e simbolico: una soglia, un’enclave, un confine ma anche un ponte, una porta, un rifugio. È al tempo stesso istituzione e diplomazia, burocrazia e residenza, rappresentanza e protezione, organizzazione e prestigio. È un sistema stratificato in cui il lavoro invisibile e continuo convive con momenti di esposizione pubblica — dove apertura e chiusura, interno ed esterno, coesistono.
Come può questo universo simbolico essere tradotto in una sfilata di moda?
La direzione artistica della tappa di Lisbona del GTA, affidata a Sha Ribeiro e Jacopo Bedussi, ha preso forma nell’evento REPEAT THE ACTION, una sfilata che esplora la ripetizione sia come strumento tecnico sia come pratica trasformativa. Il concept trae ispirazione da una conversazione tra la coreografa Lenio Kaklea e la curatrice Caroline Bourgeois sul lavoro di Bruce Nauman, in particolare sull’idea che “la libertà è una forma di disciplina” e che la ripetizione è necessaria per poter progredire.
Qui la ripetizione non è mera reiterazione, ma insistenza: un continuo andare e tornare attraverso cui avviene un cambiamento qualitativo. La pratica — il fare e il rifare — crea una soglia oltre la quale i gesti si trasformano.
Ciò che inizialmente appare complesso o innaturale, attraverso l’impegno ripetuto, diventa fluido, accessibile e carico di nuovi significati.
La moda viene presentata come un sistema virtuoso, capace di sfidare la conformità della messa in scena tradizionale. La sfilata propone un dialogo aperto e permeabile in cui le proposte creative individuali convivono con forme ibride — musica, danza, performance — tutte convergenti su temi comuni: il corpo, la socialità, la collettività, lo scambio.
Allo stesso tempo, REPEAT THE ACTION va oltre il formato classico della sfilata, abbracciando la dimensione performativa come parte essenziale del racconto. Il corpo nello spazio, il suono e il ritmo diventano materiali di esplorazione, fondendosi con abiti e gesti per creare un’esperienza multidisciplinare. Il progetto coinvolge anche talenti locali di Lisbona, favorendo nuovi incontri e scambi che arricchiscono il dialogo tra diversi contesti culturali e artistici.
Non si tratta di un lavoro collettivo nel senso convenzionale del termine, ma di una costellazione di percorsi individuali che insieme creano qualcosa di più grande della somma delle singole parti. Le discipline si intrecciano, le gerarchie si dissolvono e i confini — sia materiali che metaforici — cadono. In questa gioiosa perdita di limiti, nella trasformazione inaspettata del reale in celebrazione, emerge un senso di nuova speranza visionaria.